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07 ottobre 2022

Festa Madonna del Rosario

  

FESTA

MADONNA DEL ROSARIO


(7 ottobre 2022)

 

    Perché questo titolo a Maria? Perché invocarla come Beata Vergine Maria del Rosario?

    Innanzitutto per il fatto che la Madonna stessa si è presentata con questo titolo e ripetutamente ha raccomandato questa forma di pietà.

    Un altro motivo è dato dal fatto che il rosario è una preghiera fortemente mariana. La parte più corposa di questa preghiera è infatti costituita dalla ripetizione dell’«Ave Maria», cioè una preghiera direttamente rivolta a lei, madre di Dio, in cui le chiediamo l’intercessione per noi peccatori “adesso e nell’ora della nostra morte”.

    Ma c’è un terzo motivo, ancora più a monte, che spiega tale titolo.
    Nella lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae del 16 ottobre 2002, infatti, Giovanni Paolo II ci fa notare che Maria ha un legame particolare con il rosario per il fatto di averlo in qualche modo recitato lei per prima.

    In che senso?
    Nel senso che Maria ha tenuto per prima gli occhi, il cuore, la mente su Gesù facendo tesoro di ogni suo gesto e parola. La sostanza del rosario è in fondo proprio questa: la meditazione/contemplazione della vita di Gesù.
    «Il Rosario, infatti, pur caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell'intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio. […] Con esso il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria, per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo e all'esperienza della profondità del suo amore. Mediante il Rosario il credente attinge abbondanza di grazia, quasi ricevendola dalle mani stesse della Madre del Redentore» (n. 1).
    «Recitare il Rosario, infatti, non è altro che contemplare con Maria il volto di Cristo» (n.3).
    «I ricordi di Gesù, impressi nel suo animo, l'hanno accompagnata in ogni circostanza, portandola a ripercorrere col pensiero i vari momenti della sua vita accanto al Figlio. Sono stati quei ricordi a costituire, in certo senso, il 'rosario' che Ella stessa ha costantemente recitato nei giorni della sua vita terrena.
    Ed anche ora, tra i canti di gioia della Gerusalemme celeste, i motivi del suo grazie e della sua lode permangono immutati. Sono essi ad ispirare la sua materna premura verso la Chiesa pellegrinante, nella quale Ella continua a sviluppare la trama del suo 'racconto' di evangelizzatrice. Maria ripropone continuamente ai credenti i 'misteri' del suo Figlio, col desiderio che siano contemplati, affinché possano sprigionare tutta la loro forza salvifica. Quando recita il Rosario, la comunità cristiana si sintonizza col ricordo e con lo sguardo di Maria» (n. 11).


    Pregare con il rosario significa dunque mettersi alla scuola di Maria per imparare a 

    «fissare gli occhi sul volto di Cristo» (n. 9). 

    Del resto, 

    «quale maestra, in questo, più esperta di Maria? Se sul versante divino è lo Spirito il Maestro interiore che ci porta alla piena verità di Cristo (cfr Gv 14, 26; 15, 26; 16, 13), tra gli esseri umani, nessuno meglio di Lei conosce Cristo, nessuno come la Madre può introdurci a una conoscenza profonda del suo mistero» (n. 14).

    Per quanto riguarda la preghiera del rosario, ricordiamo soltanto che la struttura fondamentale che noi oggi conosciamo è stata fissata dal papa san Pio V il 17 settembre 1569 con la bolla Consueverunt Romani Pontifices.

    La festa mariana è stata inizialmente istituita dallo stesso papa Pio V con il nome di Nostra Signora delle Vittorie a perenne ricordo della battaglia di Lepanto, svoltasi il 7 ottobre del 1571. Scontro, lo ricordiamo, nel quale la flotta della Lega Santa sconfisse quella dell’Impero ottomano.
    Fu poi il successore di Pio V, papa Gregorio XIII, a cambiare la titolazione con quella di Madonna del Rosario. I cristiani, infatti, per richiedere l’aiuto di Maria l’avevano invocata recitando il Rosario prima della battaglia.

    Le “recenti” apparizioni mariane di Lourdes e Fatima hanno molto contribuito alla diffusione di questa preghiera.

    Nelle memorie di sr. Lucia leggiamo:

    «Quella Signora ci disse di recitare il Rosario e di fare sacrifici per la conversione dei peccatori». Disse di continuare «sempre a dire il rosario tutti i giorni».
    «Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra».
    «In seguito la Santissima Vergine disse: “Guarda, figlia mia, il Mio Cuore coronato di spine che gli uomini ingrati a ogni momento Mi conficcano, con bestemmie e ingratitudini. Tu, almeno, cerca di consolarMi, e di’ che tutti quelli che per cinque mesi, nel primo sabato, si confesseranno ricevendo poi la santa Comunione, diranno un rosario, e Mi faranno 15 minuti di compagnia meditando sui 15 misteri del rosario, coll’intenzione di darMi sollievo, Io prometto di assisterli, nell’ora della morte, con tutte le grazie necessarie alla salvezza di queste anime”».
 

    A proposito dell’Ave Maria e del rosario, concludiamo con un bellissimo brano di san Luigi Maria Grignion da Montfort che riesce ad unire devozione popolare e buona teologia. 

    Così scrive il fondatore della Compagnia di Maria e delle Figlie della Sapienza:

    «Si è sempre visto che coloro che portano il segno della riprovazione, come tutti gli eretici, gli empi, gli orgogliosi e i mondani, odiano e disprezzano l’Ave Maria e la corona.
    Gli eretici imparano e recitano ancora il Pater, ma non l’Ave Maria e il rosario; è il loro spauracchio: porterebbero su di sé un serpente piuttosto che una corona. Gli orgogliosi anche sebbene cattolici, avendo le stesse inclinazioni del loro padre Lucifero, disprezzano e non hanno che indifferenza per l’Ave Maria e considerano il rosario come devozione da donnicciuola, buona solo per gli ignoranti e per quelli che non sanno leggere. Al contrario si vede per esperienza che quelli che hanno grandi segni di predestinazione, amano, gustano e recitano con piacere l’Ave Maria; e più sono di Dio e più amano questa preghiera. […]
    Io non so come ciò avvenga, né perché, ma ciò tuttavia è vero e non conosco miglior segreto per sapere se una persona è di Dio che esaminar se ella ama dire l’Ave Maria e il rosario. Ho detto se ama perché può darsi che una persona sia nell'impotenza naturale o anche soprannaturale di dirlo, ma ella lo ama sempre e lo ispira agli altri» (Trattato della vera devozione alla Santa Vergine, nn. 250-251).


PREGHIERA DI CONSACRAZIONE



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