25 luglio 2024

Il nuovo che avanza...

 

LA NUOVA MESSA, LA NUOVA CHIESA, LA NUOVA BUSSOLA.

ANCHE IL NUOVO SINEDRIO?


    La NBQ, dopo aver titolato «Rifiutando la Chiesa visibile Viganò si scomunica da solo» (01/07/2024), continua senza sosta la sua lunga crociata in difesa di Francesco (si badi bene: non del Papato, ma di Francesco) titolando questa volta: 

    «Perseverare nella Chiesa, difendendo la verità» (20/07/2024).

    Saltando una critica puntuale degli articoli in questione, andiamo subito ad individuare il nocciolo del sofisma che di fatto mettono in opera questi e altri conservatori.

    Il gioco di illusionismo (o auto-illusionismo) è sempre lo stesso e consiste nell'equiparare Francesco alla Chiesa. Una equiparazione che, sic et simpliciter, non è possibile fare nemmeno se Francesco fosse veramente il Papa; figuriamoci se sia poi possibile farla con uno che del papato è la negazione e tale negazione è egli stesso a manifestarla apertamente (cf. il nuovo Annuario Pontificio, dove sono ancora presenti il "collegio cardinalizio" e gli altri "uffici" ma non esiste più l'obsoleto "Vicario di Cristo", ormai sostituito da "Jorge Mario Bergoglio"). 

    Ecco il funzionamento del sofisma. 

    Mentre mons. Viganò rifiuta Francesco, la NBQ titola che mons. Viganò rifiuta la Chiesa visibile.

    Ora, se si rifiuta la Chiesa visibile è chiaro che si è fuori della Chiesa, perché la Chiesa visibile non è una realtà diversa dalla Chiesa invisibile (l'unica Chiesa di Cristo è realtà visibile e spirituale. Cf. LG, n. 8)*, ma dov'è che mons. Viganò ha detto di rifiutare la Chiesa visibile?

    La domanda da porre è dunque la seguente: cosa intende la NBQ/Scrosati per Chiesa visibile?

    La risposta è ovvia: Francesco è la Chiesa visibile. E infatti chiunque lo rifiuta, a prescindere dalle motivazioni di fede e ragione addotte, è per essi insindacabilmente fuori della Chiesa. Non riconoscere Francesco è praticamente un instrinsece malum.

    La posizione è chiara e allora vediamo di ragionarci un po' sopra. Se Francesco è la Chiesa visibile (cioè la Chiesa una santa cattolica e apostolica nella sua visibilità), noi questa Chiesa la vediamo visibilmente dare l'approvazione per la benedizioni di "coppie" dello stesso sesso, incoraggiare un abortista pubblico e impenitente ad accedere alla comunione, ostacolare in tutti i modi la Messa tridentina, cambiare il Catechismo della Chiesa Cattolica in contrasto con la dottrina di sempre, prestare culto alla Pachamama, scrivere a nome della Chiesa Cattolica che tutte le religioni sono volute da Dio, affermare che Maria corredentrice è una tontería, negare la dottrina morale dell'intrinsece malum, elogiare il propandista James Martin, promuovere a presidente della Pontifica accademia per la vita un monsignore che fa il panegirico di Pannella, ecc. ecc.

    Dobbiamo dunque pensare che quella è la Chiesa di Cristo? Per usare le parole della LG, è quello l'organismo visibile che Cristo stesso sostenta e attraverso il quale diffonde per tutti la verità e la grazia?

 

    Stessa cosa l'altro titolo. Scrivono «perseverare nella Chiesa», ma intendono «perseverare con Bergoglio». 

    In tal modo, però, per quanto si ammantino anche di discorsi pseudo-mistici, essi fanno di Bergoglio un idolo che, in quanto tale, è intoccabile a prescindere (cf. nota 1 di questo articolo: E se fosse questa la realtà?) come intoccabile è la Chiesa.

    Si può mettere in discussione tutto, ma non che Bergoglio possa non essere il Papa.

    Il discorso sarebbe evidentemente diverso se avessimo a che fare con un obsoleto Vicario di Cristo. Un Urbano VI, per esempio, poteva infatti essere rifiutato senza che questo comportasse automaticamente il finire fuori della Chiesa. Essendoci a quel tempo molta confusione con la presenza apparente di due papi era ben possibile che anche dei santi potessero sbagliarsi su chi fosse quello vero.

    Ma Francesco non è un Urbano VI e, per la verità, nemmeno un Clemente VII. Francesco è talmente diverso che se fosse stato lui al posto dell'antipapa Clemente avrebbe certamente evitato a un san Vincenzo Ferrer l'errore di valutazione in cui questi è incappato. Il perché lo lasciamo dedurre ai conservatori.

 

    P.S.: Proprio ora abbiamo visto un nuovo articolo della NBQ a firma della solita Scrosati: Crisi nella Chiesa, di sant'Atanasio ce n'è uno (23/07/2024).

    L'articolo cade a pennello perché ribadisce per l'ennesima volta la "fede" di questi conservatori per il primo principio non negoziabile, vale a dire "Francesco è il Papa".

    «È soltanto la fede - scrive la Scrosati riferendosi a mons. Viganò - che ci fa credere che l'accettazione della morte (non solo quella fisica), anche per un’ingiusta condanna, sa portare più frutto di qualsiasi altra opera o fondazione compiuta nella rottura con il successore di Pietro».

    Non c'è niente da fare; Francesco è il successore di Pietro e non si discute.

    Ma di quest'ultimo articolo è particolarmente significativa la conclusione. La Scrosati, infatti, riporta il passo di Gv 11,49-52 e suggerisce chiaramente l'accostamento tra Caifa e Francesco, in quanto entrambi profondamente iniqui ma legittimi. Caifa condanna Gesù, Francesco condanna mons. Viganò. Di qui il suggerimento per mons. Viganò di comportarsi come Gesù, lasciandosi non solo giudicare da Francesco, ma di consegnarsi a lui.

     Domanda per la Scrosati: ma se mons. Viganò, pur con i suoi umani limiti, può giustamente paragonarlo al Signore perché è dalla parte della verità (visibilmente professa la fede ricevuta dagli Apostoli), perché lei si mette dalla parte di Caifa e del Sinedrio? Perché difende colui che oggi compie verso il Corpo del Signore quello che Caifa ha compiuto verso il Capo? Ma, soprattutto, come si può arrivare a scambiare Caifa per il Signore?

     Ha perciò ben ragione mons. Viganò a chiedere ai fedeli Cattolici di pregare «anzitutto per i fedeli e i Ministri che vivono la contraddizione dell’appartenenza morale alla vera Chiesa di Cristo e alla falsa chiesa dell’usurpatore Bergoglio, perché si scuotano dal loro torpore e si schierino sotto la Croce, dando testimonianza alla Verità» (In sanguine tuo).


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* LG, n. 8: «Cristo, unico mediatore, ha costituito sulla terra e incessantemente sostenta la sua Chiesa santa, comunità di fede, di speranza e di carità [9], quale organismo visibile, attraverso il quale diffonde per tutti la verità e la grazia. Ma la società costituita di organi gerarchici e il corpo mistico di Cristo, l'assemblea visibile e la comunità spirituale, la Chiesa terrestre e la Chiesa arricchita di beni celesti, non si devono considerare come due cose diverse; esse formano piuttosto una sola complessa realtà risultante di un duplice elemento, umano e divino [10]».

 

17 luglio 2024

Mons. Viganò centra il punto.

 

 

MONS. VIGANÒ NELL'OMELIA DEL 

7 LUGLIO 2024

   

    “Noi non ci separiamo dalla Santa Madre Chiesa, ma dai mercenari che la infestano. […] Noi non abbiamo un Pontefice che possa giudicarci e scomunicarci. Se ci fosse un Papa non sarei nemmeno processato, né scomunicato o dichiarato scismatico, perché entrambi professeremmo la medesima Fede e comunicheremmo al medesimo altare”.
 
    Questo è il punto!*
     
    Dei tre legami visibili di comunione, il primo è «la professione di una sola fede ricevuta dagli Apostoli» (CCC, n. 815).
 
    Se si comprende questo, si comprende anche l'insensatezza di un recente titolo della NBQ (01/07/2024): «Rifiutando la Chiesa visibile Viganò si scomunica da solo».
 
    Bisogna avere una ecclesiologia distorta e/o vivere una falsa mistica per vedere nella posizione di mons. Viganò il rifiuto della Chiesa visibile.
 
    Tralasciando per il momento la critica punto per punto dell'articolo in questione, la catechista Scrosati lo conclude affermando che:

    «abbracciare la posizione di Mons. Viganò comporta necessariamente l'ammissione che la Chiesa cattolica [...] è di fatto venuta meno, che la Chiesa, nella forma che Gesù Cristo le ha conferito, non è dunque indefettibile. Che le porte degli inferi hanno prevalso contro di essa. Il che è un’eresia».

    In realtà, non potrebbe essere il contrario? Non potrebbe essere che sia proprio l’accettare Bergoglio come Papa a comportare di fatto l’ammissione che la Chiesa cattolica non è indefettibile e che le porte degli inferi hanno prevalso contro di essa?

    D’altra parte, «niente di nuovo sotto il sole» (Qo 1,9). Quando la “legge” prende il posto dello spirito, come accaduto duemila anni or sono, non è possibile riconoscere il Signore: «Costui bestemmia» (Mt 9,3). E così anche «la Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest'ultima pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione» (CCC, n. 677).

    La Chiesa è certamente indefettibile, ma lo è perché rimarrà sempre un nucleo, per quanto piccolo, che non verrà meno nella fede anche quando l’apostasia dilagherà e «si rivelerà l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra ogni essere chiamato e adorato come Dio, fino a insediarsi nel tempio di Dio, pretendendo di essere Dio» (2Ts 2,3-4).

    Come ben esorta mons. Viganò, preghiamo «per i fedeli e i Ministri che vivono la contraddizione dell’appartenenza morale alla vera Chiesa di Cristo e alla falsa chiesa dell’usurpatore Bergoglio, perché si scuotano dal loro torpore e si schierino sotto la Croce, dando testimonianza alla Verità».


* Sull'argomento si rimanda all'articolo del 2022: Chi non starà con il papa sarà condannato?

Si salvi chi può

    "SI SALVI CHI PUÒ"        Consapevoli che non è ormai più il tempo delle parole, quanto della preghiera e della sofferenza, v...