17 luglio 2024

Mons. Viganò centra il punto.

 

 

MONS. VIGANÒ NELL'OMELIA DEL 

7 LUGLIO 2024

   

    “Noi non ci separiamo dalla Santa Madre Chiesa, ma dai mercenari che la infestano. […] Noi non abbiamo un Pontefice che possa giudicarci e scomunicarci. Se ci fosse un Papa non sarei nemmeno processato, né scomunicato o dichiarato scismatico, perché entrambi professeremmo la medesima Fede e comunicheremmo al medesimo altare”.
 
    Questo è il punto!*
     
    Dei tre legami visibili di comunione, il primo è «la professione di una sola fede ricevuta dagli Apostoli» (CCC, n. 815).
 
    Se si comprende questo, si comprende anche l'insensatezza di un recente titolo della NBQ (01/07/2024): «Rifiutando la Chiesa visibile Viganò si scomunica da solo».
 
    Bisogna avere una ecclesiologia distorta e/o vivere una falsa mistica per vedere nella posizione di mons. Viganò il rifiuto della Chiesa visibile.
 
    Tralasciando per il momento la critica punto per punto dell'articolo in questione, la catechista Scrosati lo conclude affermando che:

    «abbracciare la posizione di Mons. Viganò comporta necessariamente l'ammissione che la Chiesa cattolica [...] è di fatto venuta meno, che la Chiesa, nella forma che Gesù Cristo le ha conferito, non è dunque indefettibile. Che le porte degli inferi hanno prevalso contro di essa. Il che è un’eresia».

    In realtà, non potrebbe essere il contrario? Non potrebbe essere che sia proprio l’accettare Bergoglio come Papa a comportare di fatto l’ammissione che la Chiesa cattolica non è indefettibile e che le porte degli inferi hanno prevalso contro di essa?

    D’altra parte, «niente di nuovo sotto il sole» (Qo 1,9). Quando la “legge” prende il posto dello spirito, come accaduto duemila anni or sono, non è possibile riconoscere il Signore: «Costui bestemmia» (Mt 9,3). E così anche «la Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest'ultima pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione» (CCC, n. 677).

    La Chiesa è certamente indefettibile, ma lo è perché rimarrà sempre un nucleo, per quanto piccolo, che non verrà meno nella fede anche quando l’apostasia dilagherà e «si rivelerà l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra ogni essere chiamato e adorato come Dio, fino a insediarsi nel tempio di Dio, pretendendo di essere Dio» (2Ts 2,3-4).

    Come ben esorta mons. Viganò, preghiamo «per i fedeli e i Ministri che vivono la contraddizione dell’appartenenza morale alla vera Chiesa di Cristo e alla falsa chiesa dell’usurpatore Bergoglio, perché si scuotano dal loro torpore e si schierino sotto la Croce, dando testimonianza alla Verità».


* Sull'argomento si rimanda all'articolo del 2022: Chi non starà con il papa sarà condannato?

Si salvi chi può

    "SI SALVI CHI PUÒ"        Consapevoli che non è ormai più il tempo delle parole, quanto della preghiera e della sofferenza, v...