MONS. VIGANÒ NELL'OMELIA DEL
7 LUGLIO 2024
«abbracciare la posizione di Mons. Viganò comporta necessariamente l'ammissione che la Chiesa cattolica [...] è di fatto venuta meno, che la Chiesa, nella forma che Gesù Cristo le ha conferito, non è dunque indefettibile. Che le porte degli inferi hanno prevalso contro di essa. Il che è un’eresia».
In realtà, non potrebbe essere il contrario? Non potrebbe essere che sia proprio l’accettare Bergoglio come Papa a comportare di fatto l’ammissione che la Chiesa cattolica non è indefettibile e che le porte degli inferi hanno prevalso contro di essa?
D’altra parte, «niente di nuovo
sotto il sole» (Qo 1,9). Quando la “legge” prende il posto dello
spirito, come accaduto duemila anni or sono, non è possibile riconoscere
il Signore: «Costui bestemmia» (Mt 9,3). E così anche «la Chiesa non
entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest'ultima pasqua, nella
quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione» (CCC, n.
677).
La Chiesa è certamente indefettibile, ma lo è perché
rimarrà sempre un nucleo, per quanto piccolo, che non verrà meno nella
fede anche quando l’apostasia dilagherà e «si rivelerà l’uomo
dell’iniquità, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che
s’innalza sopra ogni essere chiamato e adorato come Dio, fino a
insediarsi nel tempio di Dio, pretendendo di essere Dio» (2Ts 2,3-4).
Come ben esorta mons. Viganò, preghiamo «per i fedeli e i Ministri che vivono la contraddizione dell’appartenenza morale alla vera Chiesa di Cristo e alla falsa chiesa dell’usurpatore Bergoglio, perché si scuotano dal loro torpore e si schierino sotto la Croce, dando testimonianza alla Verità».
* Sull'argomento si rimanda all'articolo del 2022: Chi non starà con il papa sarà condannato?