Lezionario 1


LEZIONARIO VETUS ORDO FESTIVO

(traduzione ufficiale CEI 1965*)



PROPRIO DEL TEMPO


TEMPO DI AVVENTO

I Domenica di Avvento

Rm 13,11-14: Fratelli, lo sapete, è già l’ora di risvegliarci dal sonno. Poiché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando abbiamo abbracciato la fede. La notte è inoltrata, e il giorno si avvicina. Deponiamo dunque le opere delle tenebre, e rivestiamo le armi della luce. Come si addice alla luce del giorno, comportiamoci con dignità: non in bagordi e ubriachezze, non in lussurie e dissolutezze, non in contesa e gelosia; bensì rivestitevi del Signore Gesù Cristo.

 

Lc 21,25-33: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Ci saranno dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle e, sulla terra, angoscia di popoli atterriti dal fragore dei flutti del mare. Gli uomini si sentiranno paralizzati per lo spavento e per l’attesa di ciò che starà per venire sul mondo intero: infatti le potenze dei cieli saranno scosse. E allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulla nube con grande potenza e maestà. Quando questi eventi cominceranno a compiersi, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
    E disse loro una parabola: «Osservate il fico e gli altri alberi: quando già mettono i germogli, voi capite che l’estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete compiersi queste cose, sappiate che è vicino il regno di Dio. In verità vi dico: non passerà questa generazione, prima che tutto si compia. Il cielo e la terra passeranno; le mie parole non passeranno».

 

II Domenica di Avvento

Rm 15,4-13: Fratelli, tutto ciò che fu scritto in passato è stato scritto per nostro ammaestramento: perché, mediante la pazienza e la consolazione delle Scritture, abbiamo la speranza. E il Dio della pazienza e della consolazione vi conceda di avere fra voi i medesimi sentimenti secondo Gesù Cristo, affinché con un solo animo e una sola voce rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo. Perciò siate l’un verso l’altro accoglienti, così come Cristo ha accolto voi per la gloria di Dio. Voglio dire che il Cristo si è fatto ministro dei circoncisi, a motivo della fedeltà di Dio nell’adempiere le promesse fatte ai padri: mentre le nazioni danno gloria a Dio a motivo della sua misericordia. Come sta scritto: «Per questo ti loderò fra le nazioni, o Signore, e canterò al tuo nome».
    Così pure: «Rallegratevi, o nazioni, insieme con il suo popolo».
    E ancora: «Lodate, o nazioni tutte, il Signore; e voi, popoli tutti, esaltatelo».
    Ed infine Isaia dice: «Spunterà il germoglio di Iesse, colui che sorgerà per governare le nazioni: in lui le nazioni spereranno».
    Il Dio della speranza vi colmi di ogni gioia e pace nel credere, perché siate pieni di speranza, per la potenza dello Spirito Santo.

 

Mt 11,2-10: In quel tempo, avendo saputo Giovanni, in carcere, delle opere del Cristo, gli mandò a dire per mezzo di due discepoli: «Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo attendere un altro?». E Gesù rispose loro: «Andate a riferire a Giovanni ciò che avete udito e veduto: i ciechi vedono, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, la buona novella è annunciata ai poveri. E beato è colui che non troverà in me motivo di scandalo».
    Mentre essi se ne andavano, Gesù cominciò a parlare di Giovanni alla folla: «Che siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Che siete andati a vedere? Un uomo vestito con raffinatezza? Ma chi veste con raffinatezza sta alla corte dei re. Che siete andati dunque a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta. Egli, infatti, è colui del quale sta scritto: “Ecco, io mando il mio messaggero davanti al tuo volto, per preparare la tua via davanti a te”». 

 

III Domenica di Avvento

Fil 4,4-7: Fratelli, siate sempre lieti nel Signore; ve lo ripeto: siate lieti. La vostra mitezza sia manifesta a tutti gli uomini: il Signore è vicino. Non vi angustiate di nulla: ma in ogni cosa, mediante la preghiera e la supplica, con rendimento di grazie, le vostre domande siano rese note a Dio. E la pace di Dio, che sorpassa ogni umano sentire, custodisca i vostri cuori e i vostri pensieri, in Gesù Cristo nostro Signore.


Gv 1,19-28: In quel tempo, i Giudei da Gerusalemme mandarono a Giovanni sacerdoti e leviti per domandargli: «Chi sei tu?». Ed egli riconobbe, e non negò; e riconobbe: «Non sono io il Cristo». Gli chiesero allora: «Chi, dunque? Sei Elia?». «No», rispose. «Sei il profeta?». «No», rispose ancora. E allora gli domandarono: «Chi sei tu? Affinché noi possiamo dare una risposta a quelli che ci hanno mandato. Che dici di te stesso?». Ed egli: «Io sono la voce di colui che grida nel deserto: raddrizzate la via del Signore! — come disse il profeta Isaia». E gli inviati, che erano Farisei, lo interrogarono ancora, dicendo: «Perché dunque battezzi, se non sei né il Cristo, né Elia, né il profeta?». Rispose loro Giovanni: «Io battezzo in acqua, ma in mezzo a voi c’è uno che non conoscete. È lui che viene dopo di me, ed è passato avanti a me, e io non sono degno di sciogliere la cinghia dei suoi calzari».
    Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni battezzava.

 

IV Domenica di Avvento

1Cor 4,1-5: Fratelli, ognuno ci consideri come ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, quel che si cerca dagli amministratori è che diano prova di essere fedeli. Quanto a me, poco mi importa di essere giudicato da voi, o dal giudizio degli uomini: anzi, neppure da me stesso mi giudico. In realtà, non sono consapevole di alcuna colpa: ma non per questo sono giustificato. Chi mi giudica è il Signore. Non giudicate prima del tempo, fino a che venga il Signore. Egli illuminerà i segreti delle tenebre e renderà manifeste le intenzioni dei cuori: e allora ciascuno avrà da Dio la sua lode.


Lc 3,1-6: L’anno quindicesimo dell’impero di Tibèrio Cesare, essendo Ponzio Pilato procuratore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, suo fratello Filippo tetrarca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilène, sotto i gran sacerdoti Anna e Caifa, la parola del Signore si fece udire a Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
    Egli andò in tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di penitenza per la remissione dei peccati, come sta scritto nel libro dei discorsi del profeta Isaia: «Voce di colui che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni valle sarà colmata, ogni monte, ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diventeranno diritte, le vie impervie diventeranno piane: e ogni uomo vedrà la salvezza di Dio».

 

Vigilia di Natale

Rm 1,1-6: Paolo, servo di Gesù Cristo, Apostolo per vocazione, prescelto per annunciare il Vangelo di Dio. Questo Vangelo che Dio, in precedenza, aveva promesso per mezzo dei suoi Profeti nelle sante Scritture, riguarda il Figlio suo: nato dalla stirpe di Davide secondo la carne; costituito nella potenza, secondo lo Spirito di santità, mediante la risurrezione dai morti: Gesù Cristo, nostro Signore. Per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia dell’apostolato per condurre all’obbedienza della fede, a gloria del suo nome, tutte le nazioni; e, in queste, siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo nostro Signore.

Mt 1,18-21: Maria, madre di Gesù, era allora sposa promessa a Giuseppe. E prima che venissero ad abitare insieme, ella si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo sposo, essendo giusto e non volendo denunciarla pubblicamente, risolse di ripudiarla in segreto.
    Mentre nel suo animo pensava a queste cose, ecco, un Angelo del Signore gli apparve in sogno e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché ciò che è stato generato in lei, è opera dello Spirito Santo. Partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché salverà il suo popolo dai suoi peccati».



TEMPO DI NATALE

Natività del Signore

MESSA DI MEZZANOTTE

Tt 2,11-15: Carissimo, si è manifestata a tutti gli uomini la grazia di Dio, nostro Salvatore. Essa ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani, per vivere in questo mondo con temperanza, giustizia e pietà, nell’attesa che si compia la beata speranza, e si manifesti la gloria del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo che gli appartenga, zelante per le opere buone. Insegna e raccomanda queste cose, in Cristo Gesù nostro Signore.


Lc 2,1-14: In quel tempo, uscì un editto di Cesare Augusto che ordinava il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto sotto Quirinio, governatore della Siria. E tutti andavano a dare il loro nome, ciascuno nella propria città.
    Anche Giuseppe dalla città di Nazaret, in Galilea, salì verso la Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme — poiché era del casato e della famiglia di Davide — per farsi registrare insieme con Maria, sua sposa, che era incinta. Ora avvenne che, mentre erano là, si compì per lei il tempo della maternità. E diede alla luce il figlio suo primogenito e lo avvolse in fasce e lo adagiò in una mangiatoia, poiché non c’era posto per loro nell’albergo.
    C’erano, accampati in quella stessa contrada, dei pastori che vegliavano facendo la guardia, nella notte, al loro gregge. Ed ecco, l’Angelo del Signore apparve davanti a loro, e la gloria di Dio li avvolse di luce e furono presi da grande timore. Ma l’Angelo disse loro: «Non temete, poiché vi annuncio una grande gioia che sarà per tutto il popolo. Vi è nato oggi un Salvatore, che è Cristo Signore, nella città di Davide. Ecco il segno che vi è dato: Troverete un bambino avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia». E all’improvviso si formarono intorno all’Angelo schiere dell’esercito celeste che lodavano Dio dicendo: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà».

 

MESSA DELL’AURORA

Tt 3,4-7: Carissimo, si è manifestata la benignità e l’amore per gli uomini di Dio, nostro Salvatore. Egli ci ha salvato non per merito di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia, mediante il lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo. Egli ha effuso lo Spirito in abbondanza su di noi, per mezzo di Gesù Cristo nostro Salvatore, affinché, giustificati dalla sua grazia, noi diventiamo nella speranza eredi della vita eterna, in Cristo Gesù nostro Signore.


Lc 2,15-20: In quel tempo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo fino a Betlemme a vedere l’evento che si è compiuto e che il Signore ci ha manifestato». In fretta si avviarono e trovarono Maria, Giuseppe, e il bambino adagiato nella mangiatoia. E, vedutolo, fecero conoscere ciò che loro era stato detto del bambino. Quanti poi li udirono, si stupirono di ciò che dicevano loro i pastori. E Maria conservava tutte queste cose, meditandole in cuor suo. E i pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto ciò che avevano udito e veduto, conforme a ciò che era stato detto loro.


MESSA DURANTE IL GIORNO

Eb 1,1-12: Molte volte e in molti modi, nei tempi passati, Dio ha parlato ai nostri padri per mezzo dei profeti. In questi ultimi tempi, egli ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutto, e mediante il quale ha creato l’universo. Splendore della sua gloria, impronta della sua sostanza, il Figlio, che regge l’universo con la parola della sua potenza, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, siede alla destra della Maestà, nell’alto dei cieli. Egli divenne tanto superiore agli Angeli, quanto incomparabilmente superiore a loro è il nome che egli ha ereditato.
    A chi mai fra gli Angeli, infatti, Dio ha detto: «Tu sei mio Figlio: io oggi ti ho generato»?
    Come pure: «Io gli sarò padre, ed egli mi sarà figlio»?
    E ancora, quando introduce il primogenito nel mondo, dice: «E lo adorino tutti gli Angeli di Dio».
    E mentre, riguardo agli Angeli, si esprime così: «Colui che fa i suoi Angeli simili ai venti e i suoi ministri come fiamme di fuoco»; del Figlio, invece, dice: «Il tuo trono, o Dio, permane nei secoli e lo scettro della rettitudine è il tuo scettro regale. Hai amato la giustizia e hai odiato l’iniquità: per questo, o Dio, il tuo Dio ti unse con olio di letizia a preferenza dei tuoi pari».
    E ancora dice: «Tu dal principio, o Signore, hai fondato la terra, e opera delle tue mani sono i cieli: essi periranno, ma tu rimani; tutti invecchieranno come invecchia un vestito; come si muta un mantello li muterai, ed essi saranno mutati. Tu, invece, sei sempre lo stesso e i tuoi anni non avranno mai fine».

 

Gv 1,1-14: In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto fu fatto per mezzo di lui, e senza di lui nulla fu fatto di ciò che è stato fatto. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; e la luce splende nelle tenebre ma le tenebre non l’hanno accolta. Ci fu un uomo mandato da Dio, che si chiamava Giovanni. Questi venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva rendere testimonianza alla luce. La luce vera, che illumina ogni uomo, stava per venire in questo mondo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, e il mondo non lo conobbe. Venne nella sua casa, e i suoi non lo accolsero. Ma a quanti lo hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono nati. [ci si genuflette] E il Verbo si è fatto carne [ci si alza], e ha posto la sua dimora in mezzo a noi. E noi abbiamo visto la sua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.

 

Domenica fra l’ottava di Natale

Gal 4,1-7: Fratelli, fino a quando l’erede è minorenne, non differisce in nulla da un servo, pur essendo padrone di ogni cosa: egli si trova sotto il potere di tutori e di amministratori fino al tempo stabilito dal padre. Così noi pure, finché eravamo in minore età, eravamo schiavi degli elementi del mondo. Ma quando giunse la pienezza dei tempi, Dio mandò il suo Figlio, nato da una donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l’adozione a figli. E la prova che voi siete figli, è che Dio ha mandato nei vostri cuori lo Spirito del suo Figlio, che grida: «Abba: Padre!». Così non sei più schiavo, ma figlio: e, se figlio, anche erede, per grazia di Dio.


Lc 2,33-40: In quel tempo, Giuseppe e Maria, madre di Gesù, erano pieni di meraviglia per quello che si diceva di lui. E Simeone li benedisse e così parlò a Maria, sua madre: «Ecco, questo bambino è posto per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, e come segno di contraddizione. E a te una spada trafiggerà l’anima, perché si svelino i pensieri di molti cuori».
    C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Essa era in età molto avanzata: dopo che si era sposata, aveva vissuto sette anni con il marito; poi, rimasta vedova, aveva raggiunto gli ottantaquattro anni. E non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno, in digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, cominciò a lodare Dio e a parlare del bambino a tutti coloro che aspettavano la redenzione d’Israele.
    E quando essi ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore, tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città. E il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza: e la grazia di Dio era sopra di lui.

 

Santo Stefano, primo martire

At 6,8-10; 7,54-60: In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di fortezza, operava grandi prodigi e miracoli in mezzo al popolo. Ma si fecero avanti alcuni membri della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini, e altri della Cilicia e dell’Asia, per discutere con Stefano: e non potevano resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava.
    E, ascoltandolo, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. Ma Stefano, che era pieno di Spirito Santo, alzando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio, e Gesù che stava alla destra di Dio. E disse: «Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figlio dell’uomo alla destra di Dio». Ma essi, gridando forte, si turarono le orecchie; e tutti insieme si avventarono contro di lui. E, trascinatolo fuori della città, lo lapidarono. I testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane che si chiamava Saulo. E mentre lo lapidavano, Stefano pregava, dicendo: «Signore Gesù, ricevi il mio spirito». Poi, piegate le ginocchia, a gran voce esclamò: «Signore, non imputare loro questo peccato». E, detto questo, si addormentò nel Signore.

 

Mt 23,34-39: In quel tempo, Gesù disse agli scribi e ai farisei: «Ecco, io mando a voi profeti, maestri e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe, perseguitandoli di città in città: perché ricada su di voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che uccideste fra il santuario e l’altare.
    In verità vi dico: tutto questo ricadrà sulla presente generazione. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che ti sono inviati, quante volte io ho voluto radunare i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e non hai voluto! Ecco, la vostra casa vi sarà lasciata deserta. Vi dico dunque: Non mi vedrete più, finché non direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”».

 

Ottava di Natale

Tt 2,11-15: Carissimo, si è manifestata a tutti gli uomini la grazia di Dio, nostro Salvatore. Essa ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani, per vivere in questo mondo con temperanza, giustizia e pietà, nell’attesa che si compia la beata speranza, e si manifesti la gloria del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo che gli appartenga, zelante per le opere buone. Insegna e raccomanda queste cose, in Cristo Gesù nostro Signore.


Lc 2,21: In quel tempo, quando si compirono gli otto giorni prescritti per la circoncisione del bambino, gli fu posto il nome di Gesù, che gli era stato dato dall’Angelo, prima che fosse concepito nel seno materno.


Santissimo Nome di Gesù

At 4,8-12: In quei giorni, Pietro, pieno di Spirito Santo, disse: «Capi del popolo e anziani, ascoltate! Se noi oggi dobbiamo rispondere in giudizio del bene operato a vantaggio di un uomo infermo, e dichiarare in virtù di chi egli sia stato guarito, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: è per il nome di nostro Signore Gesù Cristo, il Nazareno, che voi avete crocifisso, e che Dio risuscitò dai morti; per questo nome costui ora sta davanti a voi sano. Egli è la pietra che voi costruttori avete scartato e che è divenuta la pietra angolare: e in nessun altro è la salvezza. Non c’è infatti sotto il cielo alcun altro nome dato agli uomini, in virtù del quale possiamo essere salvati».


Lc 2,21: In quel tempo, quando si compirono gli otto giorni prescritti per la circoncisione del bambino, gli fu posto il nome di Gesù, che gli era stato dato dall’angelo, prima che fosse concepito nel seno materno.

 

TEMPO DELL'EPIFANIA

6 gennaio: Epifania del Signore

Is 60,1-6: Sorgi, rivèstiti di luce, o Gerusalemme: perché è sorto il tuo sole e su di te si è levata la gloria del Signore. Vedi: le tenebre coprono la terra e i popoli sono nel buio: ma su di te si leva il Signore e la sua gloria risplende sopra di te. E le genti cammineranno nella tua luce e i re nello splendore del tuo mattino.
    Volgi all’intorno il tuo sguardo, e mira: tutti si sono adunati, sono venuti a te; i tuoi figli vengono da lontano e le tue figlie sorgono da ogni lato. Allora vedrai e sarai colma di gioia, il tuo cuore si gonfierà per la meraviglia, quando si riverserà su di te l’abbondanza del mare e giungeranno a te le ricchezze delle nazioni. Sarai coperta da un’invasione di cammelli: sono i dromedari di Madian e di Efa. Quelli di Saba verranno tutti: ti porteranno oro e incenso e proclameranno le lodi del Signore.
 

Mt 2,1-12: Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco i Magi giunsero dall’Oriente a Gerusalemme, e chiesero: «Dov’è il neonato re dei Giudei? Poiché abbiamo visto la sua stella in Oriente, e siamo venuti ad adorarlo». Udendo questo, il re Erode si turbò, e con lui tutta Gerusalemme. E radunati tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da essi in quale luogo doveva nascere il Cristo.
    E quegli gli risposero: «A Betlemme di Giudea; così infatti è stato scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giudea, non sei la più piccola fra le città di Giuda, perché da te uscirà un capo che sarà il pastore d’Israele, mio popolo”».
    Allora Erode, chiamati di nascosto i Magi, si fece precisare il tempo in cui era apparsa la stella. E inviandoli a Betlemme, disse: «Andate e informatevi con ogni cura del bambino e, quando lo avrete trovato, fatemelo sapere, perché io pure venga ad adorarlo».
    Udito il re, partirono. Ed ecco, la stella che avevano veduta all’Oriente li precedeva, finché arrestò il suo corso sul luogo in cui si trovava il bambino. Vedendo la stella, furono pervasi di grandissima gioia. Ed entrati nella casa, trovarono il bambino con Maria sua madre [ci si genuflette] e si prostrarono ad adorarlo. E aperti i loro scrigni, gli offrirono in dono l’oro, l’incenso e la mirra. Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, per altra via tornarono al loro paese.

 

Prima domenica dopo l’Epifania: La Sacra Famiglia

Col 3,12-17: Fratelli, voi, eletti di Dio, santi e amati, rivestitevi di misericordia, di bontà, di umiltà, di dolcezza e di pazienza: sopportandovi a vicenda, e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno  ha motivo di lamentarsi nei riguardi di un altro.
    Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. E soprattutto abbiate la carità, che è il vincolo della perfezione. Trionfi nei vostri cuori la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati nell’unità di un solo corpo: e siate riconoscenti!
    La parola di Cristo abiti in voi in tutta la sua ricchezza; istruitevi e ammonitevi reciprocamente con ogni sapienza; cantate a Dio con riconoscenza, nei vostri cuori, salmi, inni e cantici spirituali.
    Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, tutto fate nel nome del Signore Gesù Cristo, rendendo grazie a Dio Padre, per mezzo di lui.

Lc 2,42-52: Quando Gesù ebbe dodici anni, i suoi salirono a Gerusalemme, secondo l’usanza della Pasqua. Trascorsi poi quei giorni, mentre essi se ne tornavano, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i suoi genitori se ne accorgessero. Credendo che egli si trovasse nella comitiva, fecero una giornata di cammino, e poi si misero a cercarlo fra parenti e conoscenti. Ma, non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
    E avvenne che lo trovarono tre giorni dopo, nel tempio, seduto in mezzo ai dottori e intento ad ascoltarli e a interrogarli. E tutti quelli che lo udivano restavano meravigliati della sua intelligenza e delle sue risposte. Nel vederlo, essi furono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io addolorati ti cercavamo». Ma egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Essi però non compresero ciò che aveva detto loro. Ed egli scese con essi e tornò a Nazaret; ed era loro sottomesso. E sua madre conservava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, in età e in grazia, davanti a Dio e davanti agli uomini.



TEMPO DOPO L'EPIFANIA

II Domenica dopo l’Epifania

Rm 12,6-16: Fratelli, ciascuno di noi ha doni diversi, secondo la diversa grazia che ci è stata data. Chi ha il dono della profezia, lo eserciti secondo la norma della fede; chi ha il dono del ministero, eserciti il ministero; chi ha il dono d’insegnare, insegni; chi ha il dono di esortare, non manchi di esortare; chi dà, dia senza calcolo; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi esercita la misericordia, lo faccia con gioia. La vostra carità sia senza finzione. Detestate il male e aderite al bene; amatevi a vicenda di amore fraterno; considerate gli altri più che voi stessi meritevoli di onore. Nello zelo non siate pigri; ma ferventi di spirito, al servizio del Signore; siate colmi di gioia nella speranza; pazienti nell’afflizione, perseveranti nella preghiera. Prendete parte alle necessità dei santi, e praticate l’ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano: benedite e non vogliate maledire. Rallegratevi con chi gioisce, piangete con chi piange. Abbiate fra voi i medesimi sentimenti: non aspirate a cose troppo alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili.


Gv 2,1-11: In quel tempo, si fecero delle nozze a Cana di Galilea, ed era presente la madre di Gesù. E fu invitato anche Gesù, con i suoi discepoli, alla festa nuziale. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù a lei: «Che è questo per me e te, o donna? La mia ora non è ancora venuta». Sua madre disse ai servitori: «Fate tutto quello che egli vi dirà».
    Vi erano là sei grandi anfore di pietra per le abluzioni rituali dei Giudei, e ciascuna di esse conteneva due o tre misure. Gesù disse loro: «Riempitele d’acqua», ed essi le riempirono fino all’orlo. Disse ancora Gesù: «Attingetene ora e portatene al direttore di mensa». E gliene portarono. Il direttore di mensa, come ebbe assaggiata l’acqua mutata in vino — e non sapeva donde venisse, ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua — chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono prima il vino migliore; poi, quando i convitati sono un po’ brilli, fanno servire quello meno buono; tu, invece, hai tenuto in serbo il vino buono fino ad ora». Fu questo, in Cana di Galilea, il primo dei «segni» operati da Gesù. Egli manifestò così la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui.

 

III Domenica dopo l’Epifania

Rm 12,16-21: Fratelli, non reputatevi sapienti da voi stessi. A nessuno rendete male per male, avendo cura di operare il bene, non soltanto davanti a Dio, ma anche davanti a tutti gli uomini. Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti.
    Non fatevi giustizia da voi stessi, o carissimi, ma lasciate che intervenga l’ira divina. Sta scritto infatti: «Io devo punire, io devo ricompensare: dice il Signore». Ma tu, invece: «Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare, se ha sete, dagli da bere»; così facendo, «accumulerai carboni ardenti sul suo capo». Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.

 

Mt 8,1-13: In quel tempo, disceso Gesù dal monte, una gran folla lo seguì. Ed ecco, un lebbroso andò a prostrarsi davanti a lui dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi mondarmi». E Gesù stese la mano e lo toccò, dicendo: «Lo voglio, sii mondato». E subito fu mondato dalla lebbra. Gli disse allora Gesù: «Guarda di non dirlo a nessuno: ma va’ a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta prescritta da Mosè, in testimonianza per loro».
    Entrato poi in Cafàrnao, gli si accostò un centurione che lo implorava, dicendo: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». E Gesù gli disse: «Verrò e lo guarirò». Rispose il centurione: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma soltanto di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Io pure infatti, sebbene sottoposto ad altri, ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: “Va’”, ed egli va, e a un altro: “Vieni”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo”, e lo fa». Udendolo, Gesù ne rimase ammirato, e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico: non ho trovato tanta fede in Israele. E vi dico che molti verranno dall’Oriente e dall’Occidente e siederanno a mensa nel regno dei cieli con Abramo, Isacco e Giacobbe; mentre i figli del regno saranno gettati fuori nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al Centurione: «Va’, e ti sia fatto secondo la tua fede». E in quell’istante il servo fu guarito.

 

IV Domenica dopo l’Epifania

Rm 13,8-10: Fratelli, non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di amarvi gli uni gli altri. Poiché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge. Infatti questi comandamenti: non commettere adulterio, non ammazzare, non rubare, non dire falsa testimonianza, non desiderare; e tutti gli altri comandamenti, si compendiano in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». La carità non fa mai del male al prossimo. Dunque il pieno adempimento della legge è la carità.


Mt 8,23-27: In quel tempo, Gesù salì sulla barca e i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, si scatenò in mare una grande burrasca, così che la barca era coperta dalle onde.
    Ma Gesù dormiva. Gli si accostarono allora i discepoli e lo destarono dicendo: «Signore, salvaci: siamo perduti!». E Gesù disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?». Poi, levatosi, comandò ai venti e al mare; e si fece una grande calma. E quegli uomini, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».

 

V Domenica dopo l’Epifania

Col 3,12-17: Fratelli, voi, eletti di Dio, santi e amati, rivestitevi di misericordia, di bontà, di umiltà, di dolcezza e di pazienza: sopportandovi a vicenda, e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno  ha motivo di lamentarsi nei riguardi di un altro.
    Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. E soprattutto abbiate la carità, che è il vincolo della perfezione. Trionfi nei vostri cuori la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati nell’unità di un solo corpo: e siate riconoscenti!
    La parola di Cristo abiti in voi in tutta la sua ricchezza; istruitevi e ammonitevi reciprocamente con ogni sapienza; cantate a Dio con riconoscenza, nei vostri cuori, salmi, inni e cantici spirituali.
    Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, tutto fate nel nome del Signore Gesù Cristo, rendendo grazie a Dio Padre, per mezzo di lui.

 

Mt 13,24-30: In quel tempo, Gesù disse alla folla questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che seminò del buon seme nel suo campo. Ma mentre la gente dormiva, venne il suo nemico,  seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando la pianta, cresciuta, cominciò a granire, allora apparve anche la zizzania. E i servitori andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai forse seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania?”. Rispose loro: “Un nemico ha fatto questo”. Gli proposero allora i servi: “Vuoi che andiamo a strapparla?”. Ma egli rispose: “No; perché, strappando la zizzania, non sradichiate con essa anche il grano. Lasciate che insieme crescano fino alla mietitura, e, al tempo della messe, dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”».

 

VI Domenica dopo l’Epifania

1Ts 1,2-10: Fratelli, sempre rendiamo grazie a Dio per tutti voi, facendo di voi memoria continuamente nelle nostre preghiere. Ripensiamo all’operosità della vostra fede, alla sollecitudine della vostra carità, alla fermezza della vostra speranza in Gesù Cristo nostro Signore, sotto lo sguardo di Dio nostro Padre. Noi sappiamo, fratelli, amati da Dio, che voi siete stati da lui prescelti: poiché il nostro annuncio del Vangelo non è stato fatto a voi con parole soltanto; ma con potenza di opere, nello Spirito Santo, con piena efficacia. Del resto, voi sapete quali siamo stati in mezzo a voi, per il vostro bene.
    E voi siete diventati imitatori nostri e del Signore, accogliendo la parola in mezzo a molte afflizioni, con il gaudio dello Spirito Santo; così da diventare un modello a tutti i credenti, nella Macedonia e nell’Acaia. Da voi, infatti, la parola del Signore è riecheggiata, e non solo nella Macedonia e nell’Acaia, ma in ogni luogo si è propagata la vostra fede in Dio, così che non c’è bisogno che noi ne parliamo. Poiché tutti, parlando di noi, riferiscono quale accoglienza abbiamo ricevuto presso di voi e come vi siete convertiti a Dio, lasciando gli idoli per servire il Dio vivente e vero, e per aspettare dal cielo il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti: Gesù, che ci salva dall’ira che sta per venire.

 

Mt 13,31-35: In quel tempo, Gesù disse alla folla questa parabola: «Il regno dei cieli è simile al grano di senapa che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo fra tutti i semi; ma, una volta cresciuto, è il più grande fra gli ortaggi; e diventa un albero, così che gli uccelli del cielo vengono a posarsi fra i suoi rami».
    E disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina, finché tutta la pasta sia fermentata».
    Tutto questo disse Gesù alla folla sotto forma di parabole; e non parlava loro senza parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Profeta: «Aprirò la mia bocca in parabole, e rivelerò cose nascoste fin dall’origine del mondo».





* Con lievi modifiche sulla base della traduzione ufficiale CEI 1974.

 

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