Lezionario 6

  

LEZIONARIO VETUS ORDO FESTIVO

(traduzione ufficiale CEI 1965*) 



MESSE DEL COMUNE - VOTIVE


DEDICAZIONE DELLA CHIESA

Ap 21,2-5: In quei giorni, io vidi la città santa, la nuova Gerusalemme, discendere dal cielo, da  Dio, preparata come una sposa che si è adornata per il suo sposo. E udii una gran voce che dal trono diceva: «Ecco la dimora di Dio con gli uomini: egli abiterà con loro ed essi saranno il suo popolo ed egli sarà il “Dio con loro”. E Dio asciugherà tutte le lacrime dai loro occhi: e non ci sarà più morte, né lutto, né lamento, né pena, perché le cose di prima sono passate». E colui che sedeva sul trono disse: «Ecco io faccio nuove tutte le cose».

Lc 19,1-10: In quel tempo, entrato in Gerico, Gesù attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi fosse Gesù; ma non ci riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e salì su un sicomòro, per vedere lui che doveva passare di là. E quando fu giunto in quel luogo, Gesù alzò gli occhi, lo guardò e gli disse: «Zaccheo, presto vieni giù, perché oggi devo fermarmi in casa tua». Ed egli scese in fretta e lo accolse con gioia. E tutti, vedendolo, mormoravano e dicevano: «È andato a casa di un peccatore». Ma Zaccheo, in piedi, disse al Signore: «Ecco la metà dei miei beni, Signore, la dò ai poveri; e se ho defraudato qualcuno, gli rendo il quadruplo». Gli rispose Gesù: «Per questa casa oggi è venuta la salvezza, perché anche costui è figlio di Abramo. Infatti, il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto».


MESSA DEL SS. SACRAMENTO DELL’EUCARISTIA

1Cor 11,23-29: Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che, a mia volta, ho trasmesso a voi: che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Prendete e mangiate: questo è il mio corpo, che sarà dato per voi. Fate questo in memoria di me». Così fece anche per il calice, dopo aver cenato, e disse: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue. Ogni volta che ne berrete, fatelo in memoria di me». Infatti, ogni volta che mangerete questo pane e berrete questo calice, voi annuncerete la morte del Signore, fino a che egli venga. Perciò chiunque mangerà questo pane o berrà il calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ciascuno, dunque, esamini se stesso, e così mangi di questo pane e beva di questo calice. Chi, infatti, mangia e beve indegnamente, senza discernere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.

Gv 6,56-59: In quel tempo, Gesù disse alla folla dei Giudei: «La mia carne è veramente cibo e il mio sangue è veramente bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me e io in lui. Come il Padre, che è il vivente, ha mandato me e io vivo per il Padre, così chi mangia me, anch’egli vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo: non come i vostri padri che mangiarono la manna e morirono; chi mangia questo pane, vivrà in eterno».


Anniversario dell’incoronazione del Papa

1Pt 1,1-7: Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai pellegrini sparsi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell’Asia e nella Bitinia, eletti, secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Cristo ed essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in misura sempre più abbondante. Benedetto il Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, il quale nella sua grande misericordia ci fece rinascere, risuscitando Gesù Cristo da morte, a una vivente speranza, a una eredità incorruttibile, incontaminata e immarcescibile, riservata nei cieli per voi, che per la potenza di Dio siete custoditi, mediante la fede, in vista della salvezza ormai pronta per essere rivelata nell’ultimo tempo. Trasalite di gioia per questo, anche se adesso dovete essere molestati ancora un poco da prove di vario genere, affinché la genuinità della vostra fede, ben più preziosa dell’oro che perisce, ma che pure viene saggiato col fuoco, sia trovata in voi, a lode e gloria e onore, nella manifestazione di nostro Signore Gesù Cristo.

Mt 16,13-19: In quel tempo, Gesù, venuto nella zona di Cesarèa di Filippo, interrogava i suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Ed essi risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri ancora Geremia, o uno dei profeti». Disse loro Gesù: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù, in risposta, gli disse: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché non la carne e il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. E a te darò le chiavi del regno dei cieli: e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato anche nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto anche nei cieli».


Nell’anniversario del Vescovo

Eb 5,1-4: Fratelli, ogni sommo sacerdote, il quale è assunto di tra gli uomini, viene costituito a vantaggio degli uomini nelle cose che riguardano Dio, affinché offra doni e sacrifici per i peccati, capace d’essere moderato e indulgente verso gli ignoranti e gli sviati, poiché anch’egli è rivestito di debolezza e a causa di essa deve, come per il popolo, così anche per se stesso offrire sacrifici d’espiazione. E nessuno si prende da sé questa dignità, ma solo se è chiamato da Dio, come anche Aronne.

Mc 13,33-37: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti, vegliate e pregate, perché non sapete quando sarà il momento. È come un uomo che è andato fuori paese. Nel lasciare la casa, egli ha dato ai servi ogni potere, a ciascuno il suo compito, e al portiere ha ordinato di vegliare. Vegliate, dunque, perché non sapete quando verrà il padrone di casa: se a sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino. Se arriva all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quel che dico a voi lo dico a tutti: Vegliate!».


Messa degli Sposi

Ef 5,22-33: Fratelli, le mogli siano sottomesse ai propri mariti, come al Signore: perché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. E come la Chiesa è sottomessa al Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti, in tutto. Mariti, amate le vostre mogli, come il Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, al fine di santificarla, purificandola con il lavacro dell’acqua accompagnato dalla parola di vita: per vedersela davanti, questa Chiesa, risplendente, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti devono amare le loro mogli, come il proprio corpo. Chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno, infatti, ha mai avuto in odio la propria carne, ma la nutre e la cura, così come il Cristo fa con la Chiesa: poiché noi siamo membra del suo corpo, della sua carne e delle sue ossa. «Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna: e i due diventeranno una sola carne». Questo mistero è grande: io lo dico in rapporto a Cristo e alla Chiesa. Ma anche ciascuno di voi, individualmente, ami la propria moglie come se stesso; e la moglie rispetti il marito.

Mt 19,3-6: In quel tempo, si avvicinarono a Gesù dei farisei, per metterlo alla prova, e gli chiesero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie, per qualsiasi motivo?». Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore dell’uomo, dal principio, li fece maschio e femmina, e disse: “Perciò l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà alla propria moglie: e i due diventeranno una sola carne?”. Perciò essi non sono più due, ma una sola carne. Dunque, quello che Dio ha unito, l’uomo non separi».


Per la propagazione della Fede

Sir 36,1-10.17-19: Salvaci, o Dio di tutti, e guardaci: mostraci la luce della tua misericordia; infondi timore alle nazioni che non ti cercano, affinché conoscano che non c’è Dio fuori di te e raccontino le tue meraviglie. Alza la mano sui popoli stranieri affinché vedano la tua potenza. Come, ai loro occhi, ti sei dimostrato santo fra noi, così mostra, ai nostri occhi, la tua gloria fra loro: affinché sappiano, come lo sappiamo noi, che non c’è Dio fuori di te. Opera di nuovo cose mirabili e ripeti i prodigi, rafforza la mano e fortifica il braccio destro: sveglia l’ira e spandi il furore; piega l’avversario e metti in fuga il nemico. Accelera la fine e stabilisci il tempo, affinché raccontino le tue meraviglie. Rendi testimonianza alla prima delle tue opere e realizza la profezia fatta in tuo nome. Ricompensa coloro che aspettano te e siano veritieri i tuoi profeti. Ascolta la preghiera dei tuoi servi, secondo la benedizione di Aronne sul tuo popolo; guidaci nella via della giustizia: riconoscano quanti abitano la terra che tu sei il Dio eterno.

Mt 9,35-38: In quel tempo, Gesù percorreva tutte le cittadine e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando il Vangelo del regno e guarendo ogni forma di debolezza e di infermità. Dinanzi a quelle folle fu preso da compassione, perché erano sofferenti e giacevano sparsi come pecore senza pastore. E disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma scarsi gli operai. Pregate dunque il Signore della messe, affinché mandi operai nella sua messe».




MESSE DEI DEFUNTI

 

Nel giorno della morte
(o della sepoltura)

1Ts 4,13-18: Fratelli, non vogliamo che voi siate nell’ignoranza riguardo a quelli che sono morti: perché non siate tristi, come gli altri, che non hanno speranza. Se crediamo infatti che Gesù è morto ed è risuscitato, così pure quelli che sono morti in Gesù, Dio li condurrà con sé. Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi, i viventi, i superstiti, non avremo alcun vantaggio su coloro che sono morti, nella venuta del Signore. Poiché il Signore stesso, al comando, alla voce dell’Arcangelo, al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo: e, allora, i morti in Cristo risorgeranno per primi. Quindi noi, i viventi, i superstiti, insieme con loro saremo rapiti sulle nubi, per andare incontro al Cristo nel cielo: e così saremo sempre con il Signore. Consolatevi dunque a vicenda con queste parole.

Gv 11,21-27: In quel tempo, Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto. Ma, anche ora, so che qualunque cosa chiederai a Dio, Dio te la darà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». E Marta gli rispose: «So che risorgerà nella risurrezione, nell’ultimo giorno». E Gesù disse: «Io sono la risurrezione e la vita: chi crede in me, anche se è morto, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi tu questo?». Ed essa rispose: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivente, che sei venuto in questo mondo».

 

Nell’anniversario dei Defunti

2Mac 12,43-46: In quei giorni, Giuda, l’eroe fortissimo, fece una colletta e mandò a Gerusalemme duemila dramme d’argento, perché fosse offerto un sacrificio per i peccati dei morti. Egli lo fece per un pensiero buono e pio riguardo alla risurrezione. Se, infatti, non avesse avuto la speranza che coloro che erano caduti sarebbero poi risorti, superfluo e vano sarebbe stato pregare per i morti. Ma egli era consapevole che a quelli che piamente erano caduti era riservata una bellissima ricompensa. È dunque santo e salutare il pensiero di pregare per i defunti, perché siano sciolti dai loro peccati.

Gv 6,37-40: In quel tempo, Gesù disse alla folla dei Giudei: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; e colui che viene a me non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Ed è questa la volontà del Padre che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre mio che mi ha mandato: che chiunque vede il Figlio e crede in lui, abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».


Messa quotidiana dei Defunti

Ap 14,13: In quei giorni, io intesi una voce dal cielo che mi diceva: «Scrivi: “Beati i morti che muoiono nel Signore”. Sì, fin d’ora — dice lo Spirito — essi riposano dalle loro fatiche, perché le loro opere li accompagnano».

Gv 6,51-55: In quel tempo, Gesù disse alla folla dei Giudei: «Io sono il pane vivo, che è disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno. E il pane che io darò è la mia carne, per la vita del mondo».
    E perciò i Giudei discutevano fra loro, dicendo: «Come costui può darci la sua carne da mangiare?». Gesù allora disse: «In verità, in verità, vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete la vita in voi. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

 

 

 

 

* Con lievi modifiche sulla base della traduzione ufficiale CEI 1974.


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